Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

PICCOLE E GRANDI COSE DI QUASSU'

Ennio Rossignoli

15/05/2018
Un fantasma si aggira tra le case e i pensieri di Cortina: ha un brutto nome e un vecchio parente, perché i condalberghi - lo si voglia o no - sanno di dumping, quella antica pratica del cosiddetto prezzo predatorio e sottocosto, minaccioso per ogni forma di concorrenza.

Questo per chi vede il bicchiere mezzo vuoto: la metafora è un po' stantia, ma fa al caso nostro perché non mancano coloro per cui lo stesso bicchiere è mezzo pieno, anzi lo è del tutto. Impoverimento contro potenziamento dell'offerta ricettiva, dunque, sullo sfondo delle ombre mondiali.

L'estasi burocratica che colpisce abitualmente i buoni propositi nazionali ha prodotto ancora una normativa che, anche se già applicata altrove, avrà comunque il risultato di complicare la vita di un settore che di tutto ha bisogno tranne che di impastoiarsi in regole e precetti  la cui chiarezza finisca per passare da qualche inevitabile tavolo tecnico.

E se c'è chi pensa che un paese di seimila abitanti, più o meno, non possa trascinare con sé una somma di problemi che neanche una vera e propria città,  con tutta evidenza dimentica che Cortina per un insieme di ragioni storiche e morfologiche, per la sua stessa destinazione e distinzione, mette chi la governa di fronte a complessità  che ne  complicano, quando non ne intralciano l'attività.

Ciò normalmente, ma oggi si aggiungono le contingenze di un progetto che appesantiscono propositi e soluzioni: il 2021è sempre più vicino, certo vi si lavora qua e là, ma resta la sensazione di un tourbillon che ha fatto girare le persone e lasciato indietro le cose.  

Se non bastasse ecco che ora si parla di qualcosa che ci riporta il ricordo ai tempi delle feroci polemiche sulle multiproprietà, che anni fa accesero le paure degli operatori turistici per poi spegnersi senza lasciare dietro di sé quell'odore di zolfo che segna il passaggio del diavolo (o di chi per lui).

Cose diverse, si dirà, ma non è che in fondo si tratta di quelle “variazioni dell'identico” così proprie di tante abitudini nazionali? Ma forse siamo troppo sospettosi.