Riflessioni sul trasporto pubblico locale e sull'imposta di soggiorno
    

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Riflessioni sul trasporto pubblico locale e sull'imposta di soggiorno

Lettere al giornale

09/01/2018
Negli ultimi giorni sono stati in diversi a esprimere la propria preoccupazione sul passaggio della gestione del trasporto pubblico locale da SeAm a Dolomitibus. Non posso che accodarmi, ribadendo ancora una volta quanto sia importante il servizio di trasporto pubblico, che a Cortina negli ultimi anni, con la gratuità per studenti e ultrasettantenni, è diventato sempre più servizio e sempre più pubblico.

Certo molto di quello che succederà con la gestione Dolomitibus dipenderà dagli accordi tra questa e il comune, quindi non tutto è necessariamente perduto. Le preoccupazioni però restano.

Quello che vorrei apportare a questa discussione è una proposta, o per lo meno una riflessione: perché non usare la nuova tassa di soggiorno per migliorare ulteriormente il trasporto pubblico locale e renderlo gratuito? Di seguito alcune considerazioni sintetiche.

1. Studi sulla percezione dell’imposta di soggiorno mostrano che questa è meno indigesta se i turisti ne vedono i risultati in modo tangibile. Quale risultato più tangibile di un trasporto pubblico efficace e gratuito?

2. Cortina è un chiaro caso di come le destinazioni che subiscono il turismo invece di gestirlo corrono maggiormente il rischio di vedere la nascita di una forte contrapposizione, in alcuni casi ostilità, tra turisti e residenti. Il principale motivo di ciò è che il locale non vede chiari vantaggi, oltre a quelli economici, nella presenza dei turisti. Usare una tassa pagata dai turisti per migliorare un servizio di cui usufruiscono anche i residenti sarebbe un buon modo di iniziare a invertire questa tendenza e dimostrare che il turismo, se ben gestito, può portare benefici in diversi ambiti per l’intera comunità.

3. Solo pochi giorni fa si è riproposto per l’ennesima volta il problema della circolazione a Cortina. Certo, un servizio di trasporto urbano potenziato e gratuito non sarebbe di per sé risolutivo, ma se inserito in una strategia più ampia può senza dubbio contribuire alla soluzione dell’annoso problema del traffico.

4. Ormai nel 2018 l’ecologia è ben più di una tendenza. Pensiamo alla scelta di Oslo di vietare la circolazione di qualsiasi tipo di auto (anche elettriche!) dal 2019, o a Tallinn, capitale dell’Estonia, dove il trasporto pubblico è efficientissimo e gratuito per tutti. Questi esempi sono solo la punta dell’iceberg di un processo che sta già coinvolgendo ogni aspetto della nostra vita. Andare nella direzione opposta, rischiando di ridimensionare il servizio pubblico quando invece dovremmo migliorarlo, vorrebbe dire vivere fuori dal mondo e non avere un minimo di visione di medio termine.

5. Uno dei punti di forza del turismo di montagna è la ritrovata attrattività di tutto ciò che è sinonimo di natura, benessere e salute. Se il miglioramento dei trasporti pubblici, della qualità dell’aria e l’aumento delle aree verdi sono tendenze ampiamente in atto nelle principali città, a maggior ragione i turisti pretenderanno un’esperienza sempre più verde anche in montagna.

Mi rendo conto di fare i conti senza l’oste. Non so quanto possa costare rendere gratuito il trasporto pubblico e eventualmente potenziarne alcune corse, elemento che è certamente cruciale. Non credo però che i proventi della vendita dei biglietti, oltretutto controllati rarissimamente e spesso evasi, possa essere una cifra spropositata.

Il gettito previsto dall’imposta di soggiorno (sulla stampa di parla di oltre 1,4 milioni di € all’anno) sarebbe sicuramente sufficiente per coprire tale provvedimento lasciando comunque le risorse per altri auspicabili interventi, come un migliore decoro pubblico e un maggiore sforzo nella comunicazione.

Francesco Corte Colò