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Codivilla Putti: entro la prossima settimana la situazione del PPI potrebbe essere sistemata.

Marina Menardi

17/07/2017
Sandra Scarpa ed Edoardo Pompanin, del Comitato Civico per la Salute del Cittadino, si sono recati giovedì dall’amministratore delegato dell’Oras Francesco Rizzardo, preoccupati per la situazione del Punto di Primo Intervento e dei disagi che già si profilano per la popolazione di Cortina d'Ampezzo e per lo stesso ospedale.

Lo scopo dei rappresentanti del Comitato era capire che cosa si poteva fare per uscire dal  blocco del PPI e ritornare a come era precedentemente gestito dalla Giomi, vale a dire con i medici interni, ora dipendenti dell’Oras, che possano accedervi e fare delle prestazioni, cosa che, in questo momento, essendo il PPI in gestione separata all’Ulss n.1 Dolomiti, non si può fare.  

Sulla questione del PPI si era mossa un paio di settimane fa anche la presidente degli Albergatori Roberta Alverà, con una lettera inviata al presidente della Regione Luca Zaia, nonché un gruppo di cittadini che in questi giorni ha attivato una raccolta firme in paese, che sarà consegnata a breve. Anche il sindaco di Cortina, con delega alla Sanità, Gianpietro Ghedina, ha chiesto un incontro con Zaia per risolvere la situazione attuale del PPI; l’incontro è fissato per venerdì 21 luglio.

«Abbiamo trovato massima disponibilità da parte del dott. Rizzardo» spiegano i delegati del Comitato.«L’amministratore dell’Oras ha ammesso che la doppia gestione Ulss/Oras sta creando effettivamente dei disguidi. Ci ha detto di aver già contattato il Direttore Generale dell’Ulss dolomiti Adriano Rasi Caldogno e i referenti della Regione per uscire da questo impasse, trovando massima disponibilità, in particolare dal direttore dell’Ulss Rasi Caldogno, che ha in gestione il PPI e i poliambulatori al Codivilla. Il problema potrebbe essere risolto già la prossima settimana».

Non è la prima volta che il Comitato si incontra con l’ad del Codivilla Putti, e la disponibilità di Rizzardo è sempre stata piena e collaborativa. «Ora non c’è più la preoccupazione per la chiusura dell’ospedale, che si paventava lo scorso mese di marzo – spiegano Scarpa e Pompanin – ma bisogna mettere in atto la collaborazione tra gli enti coinvolti nella gestione dell’ospedale. L’attività dei ricoveri e della sala operatoria, come ci ha spiegato Rizzardo, sta andando a rilento, un po’ perché durante l’estate è fisiologicamente più scarsa come presenze, ma anche perché dal PPI, con la gestione attuale, non arrivano ricoveri, e questo è un problema che si riflette anche sull’attività ospedaliera».

Rimane aperto tuttavia il punto dolente della cura dell’osteomielite. «Al momento il Putti non verrà riaperto. In questo caso bisogna ancora chiarire la gestione con Ulss e con l’Inail, attuale proprietario del padiglione». A settembre, intanto, Rizzardo conta di portare a regime il reparto di cardiologia e pneumologia riabilitativa.